Blockchain, Democrazia e Governo
Uno rapporto pubblicato di recente dall’Università di Stanford analizza 193 organizzazioni, iniziative e progetti che sfruttano la blockchain per guidare l’impatto sociale.
Uno dei capitoli, dal titolo “Democracy and Governance”, dà conto degli investimenti in atto nel settore pubblico e delle esperienze più significative.
Di particolare interesse il caso di studio citato relativo al voto online nello stato del Montana attraverso il quale è stato possibile far votare chi non avrebbe potuto recarsi materialmente al seggio, segnatamente i militari impegnati in missioni all’estero e le persone con disabilità impossibilitate a spostarsi.
Come evidenziato nel rapporto, “la tecnologia del c.d. libro mastro distribuito, la stessa tecnologia alla base della blockchain, rende i voti immediatamente rintracciabili e impossibili da modificare. La questione della “pista di controllo” è fondamentale per qualsiasi sistema di voto e la memorizzazione dei registri attraverso un libro mastro distribuito contribuisce a garantire l’integrità del voto… Inoltre, gli elettori possono effettivamente verificare che il loro voto sia stato espresso e contato”.
L’esperimento pare aver suscitato l’apprezzamento degli elettori che ne hanno auspicata la prosecuzione anche nel futuro.
Il tema dell’uso della blockchain per operazioni di voto elettronico è oggetto di ampio dibattito a livello mondiale: per un approfondimento, anche sui limiti attuali delle soluzioni proposte, si consiglia la lettura dei due paper “An E-voting protocol based on blockchain” e “On Trade-offs of Applying Block Chains for Electronic Voting Bulletin Boards”