Le critiche della Commissione UE al regolamento AGCOM sul diritto d’autore online
Grazie all’amico Fulvio Sarzana tutti abbiamo potuto leggere le osservazioni avanzate dalla Commissione UE sullo schema di regolamento AGCOM in materia di diritto d’autore online di cui alla delibera 398/2011/CONS.
Nonostante condivida molte delle preoccupazioni espresse da Fulvio, il mio primo pensiero è andato alle sonore bacchettate (come i severi maestri di altri tempi) inferte dalla Commissione alla nostra Autorità garante.
Non c’è una singola disposizione per la quale non vengano richiesti chiarimenti (“La Commissione rileva che il progetto di regolamento italiano usa definizioni diverse, tra cui “Gestore del sito”, “media audiovisivi o fornitore di servizi radiofonici “, “prestatore di servizi”, e “Fornitori di servizi”. Le autorità italiane sono invitate a chiarire chi sarà il soggetto colpito dalla notifica e dalla procedura di rimozione: “i gestori del sito web e dei media audiovisivi o fornitori di servizi radio solo o i fornitori di servizi in generale?”) o per la quale non si suggeriscano correttivi (“Il periodo di tempo di 48 ore (nemmeno 2 giorni lavorativi) per rendere dichiarazioni scritte di difesa di cui all’art. 9 (4) sembra essere troppo breve. In vista di un effettivo diritto di difesa, sarebbe opportuno che il gestore del sito / fornitore di servizi di media audiovisivi abbia altre occasioni per fornire informazioni e argomenti prima che la procedura si concluda”).
Molti dei chiarimenti richiesti (e lo dico non senza orgoglio) sono in linea con le osservazioni contenute nel documento di risposta alla consultazione pubblica presentato da Agorà Digitale e dalle altre associazioni che compongono la coalizione di sitononraggiungibile.it
Quasi imbarazzante è la conclusione in cui la Commissione imputa all’AGCOM la volontà di introdurre nuove eccezioni e limitazioni nella normativa nazionale.
In effetti, sono mesi che andiamo ripetendo che l’Autorità Garante sta operando al di fuori dalla legalità, invitandola a tornare sui suoi passi. Adesso abbiamo un’autorevole conferma.
L’Autorità è ancora in tempo per fermarsi: glielo abbiamo chiesto, continuiamo a chiederlo.
Adesso, però, c’è un elemento di novità: se i chiarimenti chiesti dalla Commissione dovessero comportare la modifica, fosse anche di una sola virgola, del testo ad oggi conosciuto, l’Autorità non potrà esimersi dal porlo nuovamente in consultazione.
Su questo vigileremo.Nel frattempo, vista la sonora bocciatura, se l’AGCOM volesse prendere ripetizioni di diritto e di buon senso, noi siamo sempre disposti a dargliele.
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